La gatta sul tetto che scotta

Leonardo Lidi, tra i registi più di spicco del panorama italiano, a 37 anni si è già cimentato con mostri sacri della drammaturgia: Ibsen, Strindberg, Garcia Lorca, Čechov. Dopo Lo zoo di vetro, messo in scena nel 2019, torna a Tennessee Williams con La gatta sul tetto che scotta. Si tratta, è noto, di un dramma familiare e sociale allo stesso tempo, di respiro, non a caso, cechoviano.

Come spiega Lidi: «In questo viaggio personale, concluso il progetto triennale su Čechov, torno a Williams per lasciare Čechov senza lasciarlo. Torno a Williams perché credo che sia l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente famigliare». Il nucleo familiare raccontato dal grande autore statunitense svela dinamiche senza tempo: cardine della storia è Margaret, stanca della noncuranza del marito e tormentata dal suo desiderio di essere madre…