Dal 08/11/2025 al 09/11/2025
sab ore 19:30; dom ore 16
Teatro Nazionale di Genova
Dopo il debutto in prima nazionale a Romaeuropa, la nuova creatura di Motus è ora un mostro a due teste che, attraverso due spettacoli complementari, A Love Story e History of Hate, indaga le polarità opposte dell’esistenza umana, creazione e distruzione. Nel comporre e de-comporre l’opera mostruosa di Mary Shelley, Frankenstein, or The Modern Prometheus (1818), il mito romantico si trasforma in grido di allarme e richiesta di empatia in questa “nuova era oscura”. Un’indagine sulle relazioni che fondano (o distruggono) la possibilità stessa di vivere insieme. Un’indagine politica e viscerale, su cosa significa essere creaturə vulnerabili, e cercare comunque un posto nel mondo. Anche se il mondo quel posto non vuole concederlo.
In A love story ci siamo addentratə nella solitudine abissale delle creature partorite dalla fantasia di Shelley: corpi ibridi, marginali, inquieti, che cercano relazioni impossibili, affetti non normati, riconoscimenti mai concessi. Abbiamo esplorato il confine fragile tra umano e non-umano, tra desiderio e paura, tra cura e abbandono.
History of hate è il contraccolpo: è ciò che accade quando l’amore – negato, rifiutato, umiliato – si spezza. Quando l'incontro fallisce e si trasforma in rigetto. Qui la tenerezza implode, la benevolenza si deforma, e il mostro appare tra le fiamme, nel vuoto dell’ascolto, nella ferita della solitudine. Non è nato cattivo: è stato reso tale.
Poter vedere i due capitoli del progetto dedicato a Frankenstein insieme restituisce una “mappatura dell’orrore”: un viaggio nella darkness di questi giorni. E, come tutte le discese agli inferi, ci porterà poi a riveder le stelle!
Nelle recite dell'8 e 9 novembre i due spettacoli sono presentati insieme: Frankenstein_diptych (love story + history of hate).
Dopo il debutto in prima nazionale a Romaeuropa, la nuova creatura di Motus è ora un mostro a due teste che, attraverso due spettacoli complementari, A Love Story e History of Hate, indaga le polarità opposte dell’esistenza umana, creazione e distruzione. Nel comporre e de-comporre l’opera mostruosa di Mary Shelley, Frankenstein, or The Modern Prometheus (1818), il mito romantico si trasforma in grido di allarme e richiesta di empatia in questa “nuova era oscura”. Un’indagine sulle relazioni che fondano (o distruggono) la possibilità stessa di vivere insieme. Un’indagine politica e viscerale, su cosa significa essere creaturə vulnerabili, e cercare comunque un posto nel mondo. Anche se il mondo quel posto non vuole concederlo.
In A love story ci siamo addentratə nella solitudine abissale delle creature partorite dalla fantasia di Shelley: corpi ibridi, marginali, inquieti, che cercano relazioni impossibili, affetti non normati, riconoscimenti mai concessi. Abbiamo esplorato il confine fragile tra umano e non-umano, tra desiderio e paura, tra cura e abbandono.
History of hate è il contraccolpo: è ciò che accade quando l’amore – negato, rifiutato, umiliato – si spezza. Quando l'incontro fallisce e si trasforma in rigetto. Qui la tenerezza implode, la benevolenza si deforma, e il mostro appare tra le fiamme, nel vuoto dell’ascolto, nella ferita della solitudine. Non è nato cattivo: è stato reso tale.
Poter vedere i due capitoli del progetto dedicato a Frankenstein insieme restituisce una “mappatura dell’orrore”: un viaggio nella darkness di questi giorni. E, come tutte le discese agli inferi, ci porterà poi a riveder le stelle!
Nelle recite dell'8 e 9 novembre i due spettacoli sono presentati insieme: Frankenstein_diptych (love story + history of hate).
di Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
Ideazione e regia Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
Con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, Enrico Casagrande
di Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
Ideazione e regia Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
Con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, Enrico Casagrande