Madre nostra

Lo spettacolo è realizzato con le attrici del Centro Per non subire violenza e del Teatro dell’Ortica. La ricerca drammaturgica che il gruppo svolge collettivamente, ruota intorno al concetto di madre, declinato in diverse forme e accezioni: Madre come ruolo sociale, Madre come oggetto relazione, Madre come Terra, Madre come partenza alla vita, Madre come donna.

Lo spettacolo s’interroga sul senso dell’essere o non essere madre, su ciò che questo comporta; si pone di fronte al tema delle generazioni e delle trasmissioni generazionali di modelli, da madre a figlia; si propone di raccontare – in modo poetico e irriverente – le contraddizioni sul tema della maternità e sul ruolo sociale della madre; racconta intimamente di come si viene al Mondo e del rapporto che abbiamo con la Terra e con lo scavare.

Il racconto, poetico ed evocativo, è legato insieme proprio da questa azione, lo scavare, scavare per cercare, per tirare fuori, portare alla luce, approfondire, togliere il superfluo, dissotterrare. Un atto che evoca l’immagine di donne alla ricerca dei propri dispersi.
Le mani delle donne sono sporche di terra. Sporche perché scavano, con amore e disperazione, per riportare alla luce ciò che hanno perso.

Scavano insieme, per alleggerire il peso della ricerca.
Scavano e afferrano ciò che trovano.
Un pensiero nascosto
Una consapevolezza celata
Un ricordo dimenticato
Persone perdute
Aspettative tradite.
Insieme riemergono dalla Terra, come una nuova nascita

con le attrici del Centro Per non subire violenza e del Teatro dell’Ortica

regia Ilaria Piaggesi, Romina Soldati

produzione Teatro dell'Ortica

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