18/10/2024
Teatro della Tosse
Sonja della Compagnia Tardito Rendina evoca il mondo e l’amore non corrisposto di una donna dai delicati e azzurri moti dell’anima.
Una soggettiva sul personaggio di Sonja, un viaggio che si situa tra le pagine scritte dell’opera Zio Vanja di Anton Cechov. Il personaggio, che Federica Tardito definisce una “figura dai desideri mancati”, arrestandosi sulla soglia della narrazione, ne prende distanza per farsi vicina alla dimensione interiore e dar voce alla parte invisibile. Per lasciar emergere l’inedito stupore dell’inespresso.
“Sonja è un lavoro di grande poesia corporea, un’opera di un teatrodanza “inattuale” quanto necessario. Uso “inattuale” nell’accezione agambeniana, che per il filosofo definisce la qualità di ciò che è più autenticamente contemporaneo, vale a dire capace di essere nel proprio tempo, eppure in grado di prenderne le distanze. Il corpo di Federica Tardito, grazie anche allo sguardo attento e sensibile di Aldo Rendina, è abitato da una figura fra le più interessanti dell’universo cechoviano. Federica la incarna, si lascia attraversare dall’essenza del personaggio, e noi vediamo Sonja acquisire realtà nella partitura corporea precisa, rigorosa e poetica. Una danza curatissima, discreta, mai didascalica si carica di espressività, di significati profondi, di sfumature psicologiche, di ricordi condivisi, concedendoci il privilegio di fissarla nella nostra memoria e accoglierla nelle nostre e emozioni”.
Alessandro Pontremoli, Professore Ordinario di Discipline dello Spettacolo, Università degli Studi di Torino.
REC24 RASSEGNA DI DANZA RESISTERE E CREARE X EDIZIONE
Sonja della Compagnia Tardito Rendina evoca il mondo e l’amore non corrisposto di una donna dai delicati e azzurri moti dell’anima.
Una soggettiva sul personaggio di Sonja, un viaggio che si situa tra le pagine scritte dell’opera Zio Vanja di Anton Cechov. Il personaggio, che Federica Tardito definisce una “figura dai desideri mancati”, arrestandosi sulla soglia della narrazione, ne prende distanza per farsi vicina alla dimensione interiore e dar voce alla parte invisibile. Per lasciar emergere l’inedito stupore dell’inespresso.
“Sonja è un lavoro di grande poesia corporea, un’opera di un teatrodanza “inattuale” quanto necessario. Uso “inattuale” nell’accezione agambeniana, che per il filosofo definisce la qualità di ciò che è più autenticamente contemporaneo, vale a dire capace di essere nel proprio tempo, eppure in grado di prenderne le distanze. Il corpo di Federica Tardito, grazie anche allo sguardo attento e sensibile di Aldo Rendina, è abitato da una figura fra le più interessanti dell’universo cechoviano. Federica la incarna, si lascia attraversare dall’essenza del personaggio, e noi vediamo Sonja acquisire realtà nella partitura corporea precisa, rigorosa e poetica. Una danza curatissima, discreta, mai didascalica si carica di espressività, di significati profondi, di sfumature psicologiche, di ricordi condivisi, concedendoci il privilegio di fissarla nella nostra memoria e accoglierla nelle nostre e emozioni”.
Alessandro Pontremoli, Professore Ordinario di Discipline dello Spettacolo, Università degli Studi di Torino.
REC24 RASSEGNA DI DANZA RESISTERE E CREARE X EDIZIONE
di e con Federica Tardito
accompagnamento alla creazione Aldo Rendina
.iberamente ispirato alla figura di Sonja dall’opera Zio Vanja di Anton Cechov
di e con Federica Tardito
accompagnamento alla creazione Aldo Rendina
.iberamente ispirato alla figura di Sonja dall’opera Zio Vanja di Anton Cechov