15/07/2025
ore 21.15
Lunaria Teatro
Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza
Ci sono tempi di crisi, momenti grigi o persino dolorosi, della Storia. Così sono stati questi nostri ultimi anni. Ma non dimentichiamo che stiamo anche vivendo uno degli eventi più incredibili che siano mai.
“Vergine madre”
Ad un certo punto la vernicetta patinata che ci ricopre, salta.
Si scrostano ad una ad una le certezze: lavoro, futuro, democrazia. Gente che diventa sempre più ricca. Poveri, tanti poveri. Propaganda. Ignoranza.
Esaurite tutte le considerazioni possibili, qualcuno ha anche manifestato apertamente, si è combattuto perché non fosse così. Ma così è stato. C’è la guerra, lo scannamento, il terrore e poi l’angoscia sottile e quotidiana. Si uccidono i bambini.
Qualcuno ricorda che in fondo la fine del mondo c’è già stata, per qualcuno invece sono i segni di un’apocalisse prossima ventura.
Forse non resta che pregare.
La poesia come preghiera.
Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (Il primo canto dell'inferno), La Donna (Francesca il V), l'Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino il XXXIII), la Bambina (Piccarda il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre il XXXIII del paradiso).
È la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia.
I canti non vengono spiegati, per quanto, ad essere sinceri, in gran parte siano incomprensibili all’ascolto.
Ma sono anche parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali.
Eternamente ripetute come le preghiere.
Dalla lettura dei canti scaturiscono storie.
Il lato oscuro di Ulisse, l'aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre che ci insegna l’unica strada possibile: la conciliazione degli opposti, l’armonia dei contrari. Un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera.
La poesia e l'arte sono una tregua per gli affanni degli uomini.
Per questo ho pensato che questo lavoro fosse destinato soprattutto alle chiese.
A cantare e raccontare storie è una donna.
Perché più spesso sono le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace. Sheherazade si salva “raccontando”. E perché sicuramente l’anima ha una voce femminile.
La preghiera
Da piccola sognavo di diventare santa. Ma non santa martire, che il martirio di fatto non mi convinceva del tutto, semplicemente santa.
Non sono diventata santa: ho fatto l’attrice.
Per diventare santi bisogna pregare.
Però raccontare storie è un po’ come pregare.
Come ci insegna Italo Calvino ne “Le città invisibili” è cercare in mezzo all’inferno ciò che non è inferno e farlo durare, e dargli spazio.
In questi ultimi tempi si può dire che sto pregando tanto.
Lucilla Giagnoni
Interprete, narratrice, autrice per il teatro, la radio e la televisione.
Formatasi con Vittorio Gassman, Jean Moreau, Paolo Giuranna, ha collaborato con Luigi Squarzina, Paola Borboni, Franco Piavoli, Alessandro Baricco, Giuseppe Bertolucci, Katie Mitchell, Marco Baliani, Sebastiano Vassalli, Marco Ponti, Nicola Campogrande, Alessandro Benvenuti, Laura Curino, Gabriele Vacis, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Michele di Mauro, Luciana Litizzetto, Alessio Bertallot, Fabrizio Bosso, Antonella Ruggiero, Ron e molti altri amici e colleghi.
Il suo lavoro di autrice e ricercatrice è concentrato sul dialogo fra i linguaggi delle diverse discipline, in particolare quello tra la ricerca scientifica e la poesia. I suoi ultimi lavori sono Big Bang, Apocalisse, Ecce Homo, Furiosa Mente, Magnificat, Anima Mundi.
Vergine madre è premio Persefone come miglior spettacolo teatrale in televisione.
Dal Teatro Faraggiana di Novara, di cui è direttrice artistica, durante il primo lock down nel 2020, ha realizzato, prima artista al mondo, in streaming l’interpretazione integrale dei 100 canti della Divina Commedia, mandati in onda su Rai 5 nel 2021, ora su Rai Play.
Insegna narrazione e comunicazione.
Corre o nuota, tutti i giorni (per allenarsi ma soprattutto per essere più buona).
Ha gli occhi grigio verdi.
Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza
Ci sono tempi di crisi, momenti grigi o persino dolorosi, della Storia. Così sono stati questi nostri ultimi anni. Ma non dimentichiamo che stiamo anche vivendo uno degli eventi più incredibili che siano mai.
“Vergine madre”
Ad un certo punto la vernicetta patinata che ci ricopre, salta.
Si scrostano ad una ad una le certezze: lavoro, futuro, democrazia. Gente che diventa sempre più ricca. Poveri, tanti poveri. Propaganda. Ignoranza.
Esaurite tutte le considerazioni possibili, qualcuno ha anche manifestato apertamente, si è combattuto perché non fosse così. Ma così è stato. C’è la guerra, lo scannamento, il terrore e poi l’angoscia sottile e quotidiana. Si uccidono i bambini.
Qualcuno ricorda che in fondo la fine del mondo c’è già stata, per qualcuno invece sono i segni di un’apocalisse prossima ventura.
Forse non resta che pregare.
La poesia come preghiera.
Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (Il primo canto dell'inferno), La Donna (Francesca il V), l'Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino il XXXIII), la Bambina (Piccarda il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre il XXXIII del paradiso).
È la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia.
I canti non vengono spiegati, per quanto, ad essere sinceri, in gran parte siano incomprensibili all’ascolto.
Ma sono anche parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali.
Eternamente ripetute come le preghiere.
Dalla lettura dei canti scaturiscono storie.
Il lato oscuro di Ulisse, l'aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre che ci insegna l’unica strada possibile: la conciliazione degli opposti, l’armonia dei contrari. Un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera.
La poesia e l'arte sono una tregua per gli affanni degli uomini.
Per questo ho pensato che questo lavoro fosse destinato soprattutto alle chiese.
A cantare e raccontare storie è una donna.
Perché più spesso sono le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace. Sheherazade si salva “raccontando”. E perché sicuramente l’anima ha una voce femminile.
La preghiera
Da piccola sognavo di diventare santa. Ma non santa martire, che il martirio di fatto non mi convinceva del tutto, semplicemente santa.
Non sono diventata santa: ho fatto l’attrice.
Per diventare santi bisogna pregare.
Però raccontare storie è un po’ come pregare.
Come ci insegna Italo Calvino ne “Le città invisibili” è cercare in mezzo all’inferno ciò che non è inferno e farlo durare, e dargli spazio.
In questi ultimi tempi si può dire che sto pregando tanto.
Lucilla Giagnoni
Interprete, narratrice, autrice per il teatro, la radio e la televisione.
Formatasi con Vittorio Gassman, Jean Moreau, Paolo Giuranna, ha collaborato con Luigi Squarzina, Paola Borboni, Franco Piavoli, Alessandro Baricco, Giuseppe Bertolucci, Katie Mitchell, Marco Baliani, Sebastiano Vassalli, Marco Ponti, Nicola Campogrande, Alessandro Benvenuti, Laura Curino, Gabriele Vacis, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Michele di Mauro, Luciana Litizzetto, Alessio Bertallot, Fabrizio Bosso, Antonella Ruggiero, Ron e molti altri amici e colleghi.
Il suo lavoro di autrice e ricercatrice è concentrato sul dialogo fra i linguaggi delle diverse discipline, in particolare quello tra la ricerca scientifica e la poesia. I suoi ultimi lavori sono Big Bang, Apocalisse, Ecce Homo, Furiosa Mente, Magnificat, Anima Mundi.
Vergine madre è premio Persefone come miglior spettacolo teatrale in televisione.
Dal Teatro Faraggiana di Novara, di cui è direttrice artistica, durante il primo lock down nel 2020, ha realizzato, prima artista al mondo, in streaming l’interpretazione integrale dei 100 canti della Divina Commedia, mandati in onda su Rai 5 nel 2021, ora su Rai Play.
Insegna narrazione e comunicazione.
Corre o nuota, tutti i giorni (per allenarsi ma soprattutto per essere più buona).
Ha gli occhi grigio verdi.
di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Marta Pastorino
musiche originali Paolo Pizzimenti
produzione Centro Teatrale Bresciano TPE – Teatro Piemonte Europa
di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Marta Pastorino
musiche originali Paolo Pizzimenti
produzione Centro Teatrale Bresciano TPE – Teatro Piemonte Europa