Dal 05/04/2024 al 07/04/2024
ven 20:30 - sab 19:30 - dom 16:00
Teatro Nazionale di Genova
Il dramma Pilade, pubblicato nel 1967 (dopo la stesura assieme agli altri testi nel 1966), è una delle tragedie borghesi di Pier Paolo Pasolini: è una invenzione in cui il poeta immagina la continuazione di una tragedia precedente, quell’Orestea di Eschilo che Pasolini aveva tradotto, nel 1960, per l’allestimento di Vittorio Gassman.
Nella versione di Bluemotion, lo spettacolo si apre a suggestioni e atmosfere di una cupa contemporaneità. Argo è un luogo disperso, buio, abbandonato, dove i personaggi sempre in scena si ritrovano dopo un rave, agli albori degli anni Duemila. Sperimentano la fine di un’era. Le Eumenidi sono diventati corpi transessuali, i contadini della tragedia sono lavoratori neri sfruttati. Gli eroi non sono più capaci di agire, perché tra vittoria e sconfitta non c’è più differenza…
Scrive la regista Giorgina Pi: «Lavorare su Pasolini oggi significa confrontarsi direttamente con un dopo-Pasolini, richiede un combattimento con il poeta stesso e con la fine del Novecento. Non è possibile alcuna idealizzazione del poeta, soprattutto rispetto a quella Grecia che Pier Paolo Pasolini considerava barbarica. In particolare con Pilade, un testo che supera le opposizioni e denuncia l’inconciliabilità della sintesi tra antico e moderno. Un quarto capitolo della Trilogia degli Atridi di Eschilo, dove vediamo cosa succede dopo che Oreste, assolto dal tribunale di Atena, torna ad Argo. Stavolta a subire il processo sarà Pilade. È una tragedia del dopo, dove la temporalità mitica si disgrega. Come tradurre oggi il senso di fallimento che permea questo testo? Siamo in grado, ancora una volta, di parlare di democrazia?». E aggiunge il dramaturg Massimo Fusillo: «Pasolini in Pilade decostruisce l’opposizione tra passato arcaico e futuro progressista, e finisce perciò in una sospensione nichilista dei segni, terribilmente autobiografica».
Con Anter Abdow Mohamud, Sylvia De Fanti, Nicole De Leo, Nico Guerzoni, Valentino Mannias, Aurora Peres, Laura Pizzirani, Gabriele Portoghese
Il dramma Pilade, pubblicato nel 1967 (dopo la stesura assieme agli altri testi nel 1966), è una delle tragedie borghesi di Pier Paolo Pasolini: è una invenzione in cui il poeta immagina la continuazione di una tragedia precedente, quell’Orestea di Eschilo che Pasolini aveva tradotto, nel 1960, per l’allestimento di Vittorio Gassman.
Nella versione di Bluemotion, lo spettacolo si apre a suggestioni e atmosfere di una cupa contemporaneità. Argo è un luogo disperso, buio, abbandonato, dove i personaggi sempre in scena si ritrovano dopo un rave, agli albori degli anni Duemila. Sperimentano la fine di un’era. Le Eumenidi sono diventati corpi transessuali, i contadini della tragedia sono lavoratori neri sfruttati. Gli eroi non sono più capaci di agire, perché tra vittoria e sconfitta non c’è più differenza…
Scrive la regista Giorgina Pi: «Lavorare su Pasolini oggi significa confrontarsi direttamente con un dopo-Pasolini, richiede un combattimento con il poeta stesso e con la fine del Novecento. Non è possibile alcuna idealizzazione del poeta, soprattutto rispetto a quella Grecia che Pier Paolo Pasolini considerava barbarica. In particolare con Pilade, un testo che supera le opposizioni e denuncia l’inconciliabilità della sintesi tra antico e moderno. Un quarto capitolo della Trilogia degli Atridi di Eschilo, dove vediamo cosa succede dopo che Oreste, assolto dal tribunale di Atena, torna ad Argo. Stavolta a subire il processo sarà Pilade. È una tragedia del dopo, dove la temporalità mitica si disgrega. Come tradurre oggi il senso di fallimento che permea questo testo? Siamo in grado, ancora una volta, di parlare di democrazia?». E aggiunge il dramaturg Massimo Fusillo: «Pasolini in Pilade decostruisce l’opposizione tra passato arcaico e futuro progressista, e finisce perciò in una sospensione nichilista dei segni, terribilmente autobiografica».
Con Anter Abdow Mohamud, Sylvia De Fanti, Nicole De Leo, Nico Guerzoni, Valentino Mannias, Aurora Peres, Laura Pizzirani, Gabriele Portoghese
di Pier Paolo Pasolini
Regia Giorgina Pi
di Pier Paolo Pasolini
Regia Giorgina Pi