L'Oreste

quando i morti uccidono i vivi

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Dal 09/04/2024 al 11/04/2024

mar, mer 20:30 - giov 19:30

Teatro Nazionale di Genova

Ma che forza stralunata e dirompente ha L’Oreste scritto da Francesco Niccolini e interpretato, da par suo, da Claudio Casadio, attore protagonista in cinema e teatro, dal timbro vocale anomalo e inconfondibile, dalla presenza imponente e al tempo stesso di una fragilità commovente.

Oreste vive in una misera stanza di quello che – lo scopriremo – è il Manicomio dell’Osservanza di Imola. E la sua storia è tante storie, anche perché, con la regia attenta di Giuseppe Marini, impasta ricordo, sogno, fantasia, realtà e immaginazione, ombre e fumetti del mondo in cui si muove questa figurina d’uomo che da trent’anni è rinchiuso non solo nella cella manicomiale, ma anche nel suo proprio privatissimo universo mentale, nel suo continuo oscillare tra passato e presente, tra immaginazione e realtà. Oreste è uno sempre allegro, che canta, che disegna, che scrive lettere d’amore a una fidanzata conosciuta a un “festival per matti” a Lucca; è uno che parla con i dottori, gli infermieri: parla con chi c’è e con chi non c’è, come Ermes, il suo compagno di stanza, altro “internato” in manicomio. Peccato però che l’Ermes non esista.

L’Oreste è un racconto impastato di Romagna, con un linguaggio terrigno e forte, ma anche divertente e poetico, che in qualche modo potrebbe rimandare al fortunato Repertorio dei matti di Ermanno Cavazzoni. Scrive l’autore: «I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del “Graphic Novel Theatre” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la luna».

di Francesco Niccolini

Regia Giuseppe Marini

Con Claudio Casadio

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