Dal 02/02/2024 al 04/02/2024
ven 20:30 - sab 19:30 - dom 16:00
Teatro Nazionale di Genova
Nei primi anni Novanta l’Austria è scossa da una serie di omicidi di prostitute. Il caso spaventa l’opinione pubblica ma affascina molti giornalisti, tra cui Jack Unterweger, eccentrico protagonista della vita culturale viennese: sempre vestito di bianco, con una immancabile sciarpa rossa, è un idolo tra gli intellettuali. Unterweger era stato accusato di omicidio nel 1974 e condannato all’ergastolo. In carcere aveva cominciato a scrivere e il suo lavoro aveva suscitato l’ammirazione dell’élite letteraria austriaca, tra cui i futuri premi Nobel Gunter Grass e Elfriede Jelinek, che si era particolarmente attivata per ottenere la libertà del giornalista. Ma quando le indagini sugli omicidi delle prostitute stanno per essere archiviate, la polizia comincia a sospettare proprio di Unterweger, che tutti credevano pienamente riabilitato e reintegrato nella vita civile.
Parte da questa storia vera e poco conosciuta in Italia, la scrittura aguzza di Bruno Fornasari che, mescolando fatti reali e fantasia racconta di come Jack Unterweger sia riuscito a farsi scarcerare grazie al talento di scrittore. Nella sempre irrisolta dialettica tra vita e opera, tra identità dell’artista e creazione, la storia che arriva da Vienna mescola etica ed estetica, ponendo al centro il dubbio che l’arte sia davvero capace di sublimare la violenza.
Come ha scritto il critico Tommaso Chimenti: «Nei testi di Fornasari c’è carne per andare a fondo, c’è materia e magma, c’è fuoco vivo e mercurio guizzante, c’è intelligenza, da sempre vaccino contro le soluzioni facili e a buon mercato». E aggiunge Antonio Bozzo su Il Giornale: «Un testo calibrato al millimetro, con uno strepitoso Tommaso Amadio e una bravissima Sara Bertelà».
Nei primi anni Novanta l’Austria è scossa da una serie di omicidi di prostitute. Il caso spaventa l’opinione pubblica ma affascina molti giornalisti, tra cui Jack Unterweger, eccentrico protagonista della vita culturale viennese: sempre vestito di bianco, con una immancabile sciarpa rossa, è un idolo tra gli intellettuali. Unterweger era stato accusato di omicidio nel 1974 e condannato all’ergastolo. In carcere aveva cominciato a scrivere e il suo lavoro aveva suscitato l’ammirazione dell’élite letteraria austriaca, tra cui i futuri premi Nobel Gunter Grass e Elfriede Jelinek, che si era particolarmente attivata per ottenere la libertà del giornalista. Ma quando le indagini sugli omicidi delle prostitute stanno per essere archiviate, la polizia comincia a sospettare proprio di Unterweger, che tutti credevano pienamente riabilitato e reintegrato nella vita civile.
Parte da questa storia vera e poco conosciuta in Italia, la scrittura aguzza di Bruno Fornasari che, mescolando fatti reali e fantasia racconta di come Jack Unterweger sia riuscito a farsi scarcerare grazie al talento di scrittore. Nella sempre irrisolta dialettica tra vita e opera, tra identità dell’artista e creazione, la storia che arriva da Vienna mescola etica ed estetica, ponendo al centro il dubbio che l’arte sia davvero capace di sublimare la violenza.
Come ha scritto il critico Tommaso Chimenti: «Nei testi di Fornasari c’è carne per andare a fondo, c’è materia e magma, c’è fuoco vivo e mercurio guizzante, c’è intelligenza, da sempre vaccino contro le soluzioni facili e a buon mercato». E aggiunge Antonio Bozzo su Il Giornale: «Un testo calibrato al millimetro, con uno strepitoso Tommaso Amadio e una bravissima Sara Bertelà».
scritto e diretto da Bruno Fornasari
Con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Sara Bertelà, Chiara Serangeli
scritto e diretto da Bruno Fornasari
Con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Sara Bertelà, Chiara Serangeli