Una camelia per due

Kinesisart

In un tempo e in un luogo sospeso troviamo due donne, due artiste, due mondi che si sfiorano, si cercano, si rifiutano e vivono attraverso lettere e immaginarie confessioni la loro relazione. Il teatro le ha viste nascere e le ha portate ad affermarsi come dive di fama internazionale, ma un personaggio su tutti viene conteso da Sarah Bernhardt ed Eleonora Duse ed è quello di Marguerite Gautier ne “La Signora delle camelie”, scritto da Alexandre Dumas figlio e portato in scena da entrambe, riscuotendo un grande successo. Sarà questo personaggio ad accompagnarci durante lo spettacolo, mentre le due attrici ripassano le battute, si specchiano, vivono un camerino ideale prima del debutto, trasformandosi lentamente in altro.

La camelia, un fiore così angelico e nello stesso tempo passionale, diventa il fiore che le due attrici indosseranno nel raccontarsi allo spettatore, rivelando le proprie fragilità oltre che il coraggio e la forza che le ha viste protagoniste di una epoca storica a cui non era permesso alla donna avere potere.

Uno spazio immaginario accoglie la vita di Sarah Bernhardt ed Eleonora Duse e le parole ed i gesti che nasceranno si rifletteranno sui diversi specchi che le circondano, una sorta di labirinto e di luogo dell’anima.

Le due artiste abiteranno il riflesso, indosseranno il profumo del fiore del personaggio che devono interpretare e vivranno lo specchio come strumento di rivelazione, confrontandosi con la propria immagine di artista e di donna. Quanto peso hanno avuto nella loro vita l’amore, il potere, la guerra, la solitudine, ma anche la gloria e la felicità?

Cosa ha significato essere attrici, artiste, donne emancipate, in un’epoca così diversa e lontana? Perché Maguerite Gautier le ha così profondamente ispirate? Per scoprirlo bisognerebbe averle davanti e chiederglielo di persona, ma attraverso autobiografie, scambi epistolari e innumerevoli libri scritti su di loro , cercheremo di indagare sulle loro vite, sul loro mondo fatto di maschere e nudità.

con Selene Gandini e Marta Nuti

Costumi Roberto Piffer

Scene Filippo Marai

Regia Selene Gandini

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