Antigone

di Jean Anouilh

Evento IMG

Dal 24/02/2024 al 25/02/2024

Sabato 20.30, domenica 17.00

La quinta praticabile Teatro Instabile

“Antigone ha torto, ma Creonte non ha ragione”, scrive Andrea Grassi nella sua approfondita monografia. Egli, parafrasando Camus (“Antigone ha ragione, ma Creonte non ha torto”), afferma che “entrambi gli eroi anouilhiani, chi per un motivo chi per un altro, sanno fin dal principio della tragedia di non essere affatto dalla parte della ragione; ciononostante, essi continuano cinicamente a rivendicare la propria tragicità, ad agire secondo convenzione.” Essi difatti abbracciano, fino alle estreme conseguenze, il ruolo che il destino ha scelto per loro.
Per prima, Antigone. Lungi dall’essere l’eroina sofoclea che, impavida, sfida la tirannide dello zio, quella tratteggiata dal drammaturgo francese è una ragazza tormentata, profondamente umana e in piena ribellione adolescenziale. Incapace di accettare i compromessi che la società richiede, rifiuta la felicità e pervicacemente ricerca il proprio destino. Così le motivazioni che la spingono a infrangere l’editto di Creonte sono ben lontane dalla contrapposizione classica tra le leggi degli dèi e le leggi degli Uomini. Antigone non vuole dare degna sepoltura a Polinice affinché l’anima del fratello non erri per sempre senza trovare riposo, ma in ossequio al principio, per lei assoluto e inderogabile, del nessun compromesso. Ella agisce soltanto per se stessa. E soltanto quando si troverà davvero in faccia alla morte comprenderà la reale portata delle sue azioni.
Da parte sua il re di Tebe è l’uomo che ha introiettato la necessità del compromesso. La necessità di fare e dire cose nelle quali non si crede soltanto perché “deve esserci qualcuno che guida la barca.”
Lo scontro tra queste due visioni antitetiche dell’esistenza dà luogo alla vera tragedia moderna tratteggiata da Anouilh.
In questo allestimento, pensato per soli tre attori, si è voluto mettere in risalto la profondità e la sfaccettatura psicologica di ogni singolo personaggio all’interno di una scenografia costituita da un unico grande telo rosso.

con Beatrice Ravera, Rebecca Nevone, Vincenzo Ruoppolo

costumi Anna Alunno, trucchi Elena Razzi

illustazione, foto di scena Fabrizio Marini

regia Andrea Scarel

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