Da giovedì 23 a sabato 25 febbraio 2023, in scena ai teatri di S.Agostino I treni della felicità - questa storia nei libri di storia non c’è, una produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse / Associazione Madè che ha debuttato a giugno 2022 al Festival Asti Teatro. Lo spettacolo acconta un episodio storico dell’immediato Dopoguerra che vede protagoniste le donne nell’organizzazione di convogli che hanno trasferito “in Alta Italia”, principalmente in Emilia Romagna, circa 70 mila bambini in condizioni di assoluta miseria da tutta la penisola.
Il primo convoglio partì da Roma, Stazione Termini, il 19 gennaio del ’46. Non era più un treno di morte come i convogli dei deportati, ma ricostruiva la vita. A chiamarli “treni della felicità” fu il sindaco di Modena; a lanciare l’iniziativa furono le donne della neonata Udi, a partire dall’idea di solidarietà laica che animava Teresa Noce, battagliera dirigente comunista e partigiana da poco rientrata dal campo di sterminio di Ravensbrük.
I lunghissimi viaggi in treno rappresentavano per i ragazzini un
percorso di formazione, anche segnato dal trauma dell’abbandono,
che coincideva con la conoscenza del paesaggio italiano distrutto
dalla guerra. Pur non essendo ricche, le famiglie ospitanti
accoglievano i bambini come figli, nell’idea che l’Italia si
sarebbe risollevata e ricostruita grazie alla collaborazione di
tutti. I piccoli vennero rivestiti, mandati a scuola, curati, in
cambio di niente, grazie anche all’appoggio del Pci, dei Cln
locali, delle sezioni Anpi, delle amministrazioni e della
popolazione in genere.
Si intrecciarono non solo storie pratiche di soccorso, ma storie
emotive di relazioni e di affetti che poi durarono nel tempo.
Storie di chi sapeva costruire comunità.
Lo spettacolo vuole indagare quest’episodio dal punto di vista
femminile, in una riflessione sulla maternità come condizione non
solo biologica, ma anche etica e politica. Quattro interpreti
provenienti da diverse regioni italiane restituiranno questo
affresco di un’Italia possibile, vissuta e sognata attraverso la
solidarietà tra donne. Le attrici dello spettacolo si mettono in
scena con un atto di generosa autobiografia, in un processo di
svelamento di se’, in relazione alla storia, come donne del
presente, che derivano da quelle donne, dialogano con esse e si
interrogano sulle proprie scelte e la propria posizione in un mondo
diverso da quello di allora, che vorrebbero provare a trasformare,
con un’azione di responsabilità personale.
La vicenda dei bambini che partirono con i treni della felicità
è straordinaria al punto da sembrare oggi frutto di fantasia, ma è
assolutamente vera e fa parte, per fortuna, della nostra
storia.
“Andate in Alta Italia? Attenti, che quando arrivate i comunisti vi
trasformano in sapone!” Allora spaventata dissi: “Io non ci vado
più.” Mio fratello e mia sorella invece, che erano più
piccolini,
dicevano: “Andiamo, andiamo col treno! Non l’abbiamo mai preso il
treno”.
Luigina, 13 anni, Lazio.
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Data spettacolo:
Sino a sabato 25 febbraio 2023
Spettacolo terminato
Teatro della Tosse
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Genova