14/11/2025
21.00
Teatro Garage
Il Gabbiano rivive attraverso le sue donne, Nina Zarecnaja e Arkadina, che ricordano e rielaborano i fatti raccontati da Cechov, con uno sguardo femminile e inedito, contemporaneo e feroce, nei mesi immediatamente successivi alla Rivoluzione d’Ottobre, che ha visto avverarsi le paure o i sogni di vent’anni prima.
Le due donne parlano, si aprono e si confessano, si confrontano e si ascoltano nell’assenza degli uomini, presenti nel loro non-esserci, Kostja, il figlio di Arkadina e il fidanzato mancato di Nina e Trigorin, il compagno di Arkadina, ma anche l’amante distruttivo e maledetto di Nina.
Tutto è passato, vent’anni dopo: il loro autore non può più sentirle, adesso ci sono solo loro, due fra le donne più affascinanti ed enigmatiche del teatro di tutti i tempi, riviste attraverso lo sguardo tagliente e innovativo di una donna di oggi, la drammaturga Livia Castiglioni.
Venti anni dopo, Nina è un'attrice di 42 anni, sola, ma ha vinto la sua battaglia. Ha avuto fede, come ci lascia intendere nelle ultime pagine del Gabbiano. Ha portato la sua croce, e non ha più paura della vita. Dal passato Nina torna per raccontare la dote della capacità di sacrificio, di "saper soffrire", di insegnare inconsapevolmente che non esiste una alternativa alla propria "vocazione".
Come nel cuore di una terapia junghiana, dove l’interlocutore non è un dottore, bensì la persona con cui Nina si è dovuta confrontare da sempre, il modello di donna che forse sarebbe voluta diventare e non è diventata, ma anche la suocera mancata e la rivale in amore. Tutto in una sola figura femminile, piena di fascino nel suo successo e nella sua capacità di andare avanti, sempre: Arkadina.
Il Gabbiano rivive attraverso le sue donne, Nina Zarecnaja e Arkadina, che ricordano e rielaborano i fatti raccontati da Cechov, con uno sguardo femminile e inedito, contemporaneo e feroce, nei mesi immediatamente successivi alla Rivoluzione d’Ottobre, che ha visto avverarsi le paure o i sogni di vent’anni prima.
Le due donne parlano, si aprono e si confessano, si confrontano e si ascoltano nell’assenza degli uomini, presenti nel loro non-esserci, Kostja, il figlio di Arkadina e il fidanzato mancato di Nina e Trigorin, il compagno di Arkadina, ma anche l’amante distruttivo e maledetto di Nina.
Tutto è passato, vent’anni dopo: il loro autore non può più sentirle, adesso ci sono solo loro, due fra le donne più affascinanti ed enigmatiche del teatro di tutti i tempi, riviste attraverso lo sguardo tagliente e innovativo di una donna di oggi, la drammaturga Livia Castiglioni.
Venti anni dopo, Nina è un'attrice di 42 anni, sola, ma ha vinto la sua battaglia. Ha avuto fede, come ci lascia intendere nelle ultime pagine del Gabbiano. Ha portato la sua croce, e non ha più paura della vita. Dal passato Nina torna per raccontare la dote della capacità di sacrificio, di "saper soffrire", di insegnare inconsapevolmente che non esiste una alternativa alla propria "vocazione".
Come nel cuore di una terapia junghiana, dove l’interlocutore non è un dottore, bensì la persona con cui Nina si è dovuta confrontare da sempre, il modello di donna che forse sarebbe voluta diventare e non è diventata, ma anche la suocera mancata e la rivale in amore. Tutto in una sola figura femminile, piena di fascino nel suo successo e nella sua capacità di andare avanti, sempre: Arkadina.
di Livia Castiglioni
regia Alberto Oliva
con Alessandra Frabetti e Sarah Biacchi
Progetto da Salotto
di Livia Castiglioni
regia Alberto Oliva
con Alessandra Frabetti e Sarah Biacchi
Progetto da Salotto