Les nuits barbares

Hervé Koubi

Les nuits barbares ou les premiers matins du monde è un’opera definita dalla stampa internazionale «spettacolare, sublime, e superlativa». Un inno alla cultura mediterranea, alla bellezza, alle origini comuni dei popoli e al valore delle contaminazioni.

Un gioiello del coreografo franco-algerino Hervé Koubi che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione del balletto classico, portando agli occhi del pubblico il maggior fascino dell’incontro fra culture e religioni.

Koubi riscrive, con il linguaggio della danza, una storia millenaria, mettendo in scena la paura ancestrale dello straniero e dell’altro da sé, per rivelare infine la raffinatezza delle culture “barbare”.

Non lavorando sulla narrazione, ma sugli ambienti, sulla presenza della “carne” e sulla potenza delle immagini, la compagnia si trasforma continuamente diventando esercito di guerrieri, corpo di ballo,  coro d’opera.

I danzatori fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame e coltelli al suono della musica sacra di Mozart e Fauré, mescolata con ipnotiche melodie tradizionali algerine, dialogando con il patrimonio musicale e spirituale dell’occidente; la loro sensualità virile e la loro energia mozzafiato evocano un’umanità intera di barbari: Persiani, Celti, Greci, Vandali e Babilonesi, quasi delle apparizioni da tempi remoti e oscuri, che hanno influenzato quel grande crocevia di culture che è il Mediterraneo.

Tutti questi elementi storici e culturali si mescolano con il linguaggio della breakdance e dell’hip hop, reinventati in maniera spettacolare dando vita a un mix di generi di qualità quasi spirituale.

Koubi, in questa esplorazione potente e carismatica della storia del Mediterraneo, solleva le ombre dalle notti barbare per mostrarci  l’alba di una cultura condivisa.

«Ho passato cinque anni fra l’Algeria e la Franciada una parte all’altra del Mediterraneo e mentre tentavo di ritrovare la memoria delle terre dei miei antenati, in Algeria, ho formato una compagnia di tredici danzatori, compagni d’arte che amo chiamare fratelli ritrovati, testimoni di una storia perduta, e con loro sono ripartito per disegnare i contorni di una nuova avventura, per trovare le risposte al mistero delle nostre, comuni, origini. Les nuits barbares attinge all’immensa e imprescindibile storia del bacino del mediterraneo, un cammino che testimonia la mia voglia di andare verso l’altro, verso l’ignoto e dal passato arrivare ad oggi, a questa attualità che è tirannica e binaria e cancella le sfumature: noi e gli altri, i civilizzati e i barbari.

L’altro, lo straniero, fa e ha sempre fatto paura, una paura ingigantita dall’ignoranza e dalla frustrazione. Questa ancestrale paura è l’oggetto della mia ricerca, un viaggio per svelare tutto il sommerso, l’incredibile ricchezza e raffinatezza delle culture barbare e forse per mettere in discussione qualche pregiudizio ben radicato nelle nostre menti abituate a leggere il destino dell’umanità attraverso gli occhi occidentali.

Les nuits barbares si nutre delle brillanti tracce lasciate dalle culture vandale, dai Persiani, Goti, Celti, Unni, Arabo Musulmani, della musica sacra d’oriente e occidente.  È un inno alla bellezza! Quella che, a dispetto delle guerre, scaturisce dall’unione e volta le spalle alle rivendicazioni identitarie, prendendo il meglio di ognuna e rendendo omaggio alla nostra storia.

 È un inno al Mediterraneo, alle nostre origini comuni che si incrociano nelle acque del Mare Nostrum. Alla nostra storia che dopo più di tremila anni testimonia un florilegio di culture la cui alterità ci unisce più di quanto ci allontani.

Non importa se siamo algerini, spagnoli, italiani o francesi, siamo prima di tutto mediterranei, è questa la nostra appartenenza ed è più antica delle nazioni».

Hervé Koubi

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Francese di origine algerina, Hervé Koubi ha iniziato la sua carriera come ballerino-coreografo presso la Facoltà di Aix-Marseille, perfezionandosi al Centre International de Danse Rosella Hightower a Cannes, e all’Opéra de Marseille. Nel 2000 ha creato Le Golem, che si può ritenere il progetto fondativo della sua compagnia, la Cie Hervé KOUBI, ottenendo un rapido successo in tutto il mondo, tanto da essere nominato, nel 2015, Chevalier des Arts et des Lettres.

Dal 2010, Koubi conduce un progetto che vede al centro il Mediterraneo, come origine e incontro di culture millenarie, per un viaggio scandito da diverse creazioni, tra le quali il dittico ‘Ce que le jour doit à la nuit’ (2013) e ‘Les Nuits Barbares ou les premiers matins du monde’ (2015), ‘Boys don’t cry’ (2018) e ‘Odyssey’ (2020).

Il suo lavoro coreografico nasce da una miscela di tecniche e influenze, al crocevia di danze urbane e balletto. Hervé Koubi oggi vuole mettere in discussione questi linguaggi coreografici per sbarazzarsi di una tecnica unica e sviluppare un nuovo stile di scrittura. Considerando la porosità delle tecniche tra di loro, come uno spazio di sperimentazione e andando oltre le strutture e le affiliazioni tecniche ed estetiche, Koubi intende postulare i confini sfumati di un balletto del 21° secolo, precisamente aperto e attuale.

Koubi è stato ampiamente celebrato in tutto il mondo dalla Biennale di Venezia (Odyssey, 2021) a New York, dove la compagnia è più volte stata in tournée. Il New York Times ha affermato che Koubi è “un’aggiunta importante alla danza” definendo il lavoro recensito “una creazione di poetica bellezza”.

Il suo ultimo lavoro, ‘Sol Invictus’, ha debuttato al Dance Forum di Monaco a dicembre 2023. Koubi sta attualmente lavorando a una sua personale versione di SWAN LAKE, debutto previsto per fine 2026.

 NELL'AMBITO DELLA RASSEGNA DI DANZA RESISTERE E CREARE 2025 REC25|FORME

coreografia Hervé Koubi

assistente alla coreografia Fayçal Hamlat

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