Chi sopravvive fa i saluti

anteprima

Lo spettacolo, in questa realtà che cambia più veloce dei corpi che la abitano. nasce oggi come rito necessario.

Il titolo, “Chi sopravvive fai i saluti”, risuona in modo diverso rispetto a quando il progetto è iniziato: il tempo storico, che ha ospitato il divenire del lavoro, non permette più di separare ciò che accade fuori da ciò che ci attraversa, che lo si voglia o no.

“Sopravvivere” non è un distacco, ma un “vivere sopra”.

Oltre l’impoverimento dei legami, le restaurazioni culturali che pretendono uniformità, l’idea che un solo mondo sia possibile, la sopravvivenza diventa un gesto di resistenza silenziosa.

I danzatori, in 14 quadri ispirati da “La conferenza degli uccelli” di Farid Ad-Din Attar, scelgono di abitare questo sopra non per fuggire ma, attraverso i loro corpi e le loro provenienze, di viverlo come gesto vitale.

II loro sopravvivere è continuare a bere l’impulso della vita, seguire ciò che è naturale, mutare durante un viaggio che diventa richiamo.

Lo spettacolo è solo un episodio, uno dei molti possibili  è un atto per idealizzare un mondo, perché idealizzarlo e sempre possibile.

E forse, per attimi, è persino possibile realizzarlo.

NELL'AMBITO DELLA RASSEGNA DI DANZA RESISTERE E CREARE 2025 REC25|FORME

Coreografia Giovanni Di Cicco

in collaborazione con Luca Alberti, Filippo Bandiera, Emanuela Bonora, Carlotta Brogi

Fabio Caputo, Massimo Cerruti, Erika Melli, Giulio Venturini.

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