Swan

TarditoRendina

Swan, solo, chiuso nella sua stanza, covando il bisogno di fantastico, surreale. Un approccio al “Lago dei cigni” come moto per rinascere fedele a nessuna versione. 

Aldo Rendina afferma di essere partito da alcuni elementi intorno all’opera “Il lago dei cigni” senza volerne fare una rilettura, percorrendo la via di un libero approccio. E’ stato un lungo covare, quella dimensione che comprende la cura, la vigilanza, l’attesa della schiusa, in fiducia che parlasse il frutto della creazione, cercando di non incanalare anzitempo i suoi germogli.     

Si scorge un uomo e il suo dare spazio a qualcosa di assurdo, inconsueto. Talvolta ne emerge l’innocenza, la parte fanciullesca che gioca scavalcando l’età, dando voce a più sentimenti, entrando in più stanze della propria anima incontrando il bisogno di evasione e ribellione. Sullo sfondo un lago dalla superficie increspata dal quale emergono nuovi differenti cigni, inevitabile lo scontro con i miti contemporanei e l’immortalità. Nello scorrere, emerge un forte spirito gioioso, espresso dal gioco e libertà. Come un esploratore mi sono messo in viaggio, in fondo per trovare il coraggio di uccidere il Cigno.

GUARDA IL TRAILER

REC24 RASSEGNA DI DANZA RESISTERE E CREARE X EDIZIONE

ideazione e interpretazione Aldo Rendina

accompagnamento alla creazione Federica Tardito

molto lontanamente ispirato a Swan Lake di P. I. Tchaikovsky

newsLetterGradient
News Letter COVER
News Letter COVER