Cecità

Prende come riferimento il bellissimo e struggente romanzo di José Saramago, Cecità, la nuova creazione di Virgilio Sieni per “sei interpreti e un cane”. È un lavoro di grande importanza, per il coreografo fiorentino, perché «con Cecità si esplora quello stato di mancanza che risveglia la vita delle cose, facendole sbalzare fuori dalla quotidianità, ricercando un’essenza che ricorda che prima di tutto siamo natura, una natura che reagisce a noi, capace di distruggere noi». La vicenda, narrata dal Premio Nobel portoghese, racconta di una improvvisa epidemia che rende tutti ciechi: in una città fantomatica, tutti repentinamente perdono la vista, sommersi da un bagliore di bianco. Tutti, tranne la dolente figura della “Moglie del medico” condannata a vedere tutto.

Il contagio è una grande metafora per raccontare le dinamiche e le contraddizioni di un mondo non troppo dissimile dal nostro. Sieni continua dunque la sua instancabile ricerca sulla poetica del gesto e del corpo umano: «In questo poema della morte e della sofferenza, il corpo avanza con tutta la sua biologia e le emozioni emergono da gesti nuovi, ritrovati, reimparati. Gli interpreti, come testimoni di questo evento, si ritrovano a toccare lo spazio, a essere toccati dai luoghi, ad ascoltare le tracce del suolo e le onde sonore che vagano nell’aria… I comportamenti disperati, desueti, drammatici, malvagi, alla deriva, selvaggi, rispondenti all’istinto animale agiscono come uno scavo profondo portando alla luce ciò che è più umano come l’amicizia e la solidarietà».

Su musiche originali, la danza «nasce da un ritorno allo spostamento, da una migrazione interiore. Il corpo e le sue parti divengono sede di una assoluta ripartenza, fino a sentirsi in una profonda e complice simbiosi tra esistenti».

Con Jari Boldrini, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Lisa Mariani, Andrea Palumbo, Emanuel Santos

di Virgilio Sieni

Compagnia Virgilio Sieni

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