Il Trovatore

Giuseppe Verdi

Il libretto, in quattro parti e otto quadri, fu tratto dal dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez. Fu Verdi stesso ad avere l'idea di ricavare un'opera dal dramma di Gutiérrez commissionando a Salvadore Cammarano la riduzione librettistica. Il poeta napoletano morì improvvisamente nel 1852, appena terminato il libretto, e Verdi, che desiderava alcune aggiunte e piccole modifiche, si trovò costretto a chiedere l'intervento di un collaboratore del compianto Cammarano, Leone Emanuele Bardare. Questi, che operò su precise direttive dell'operista, mutò il metro della canzone di Azucena (da settenari a doppi quinari) e aggiunse il cantabile e quello di Leonora (D'amor sull'ali rosee - IV.1). Lo stesso Verdi, inoltre, intervenne personalmente sui versi finali dell'opera, abbreviandoli.
L'intricata trama dell'opera si impernia sulla rivalità per amore della giovane Eleonora fra il trovatore Manrico e il Conte di Luna, fratelli a loro insaputa; quando Manrico, che aveva rapito Eleonora, è decapitato per ordine del Conte, questi apprende dalla zingara Azucena che l'ucciso era suo fratello.
La prima rappresentazione fu un grande successo: come scrive Julian Budden, «Con nessun'altra delle sue opere, neppure con il 'Nabucco', Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico»

Voz y Alma

Giovanni Battista Bergamo

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