Hospitality suite

“La grande occasione è arrivata. Il problema è vedere che faccia ha.”

Immaginate un “aspettando Godot” contemporaneo, nel quale invece di spiare Vladimiro ed Estragone, ci troviamo di fronte a tre venditori di lubrificanti per auto, alle prese con un meeting aziendale.
Tre persone diverse, tre età diverse, ma un solo comune obiettivo: convincere il “Grande Kahona” ad acquisire la fornitura del secolo, che cambierà per sempre le loro vite. Se riusciranno ad “accalappiare” il grande uomo d’affari si salveranno, altrimenti sarà l’inferno.

Ma chi sarebbe dovuto apparire al meeting per cambiare per sempre le loro vite, così tanto atteso, non si manifesterà. O forse si manifesterà e non sarà riconosciuto. I tre uomini si parlano ma difficilmente si ascoltano, presi come sono ognuno dal loro “gioco”: Larry dal suo “gloria mundi”, i soldi, il sesso, il successo; il giovane Bob dal “Gloria Dei”, lui così diligente e così fedele a sua moglie e al suo Dio che “vende” alla prima occasione di conversazione, come fosse un prodotto da sponsorizzare, e infine, l’ormai sconfitto Phil, che forse più si avvicina a quel “Mater Amoris” quella terza strada, che non cerca né il bene materiale né il conforto spirituale, ma solo l’Altro, accettandone i difetti e le diversità, senza giudizio. Perché, come ci ricorda un antico proverbio cinese: “chi punta un dito contro una persona ne punta tre contro se stesso”.